Associazione Teatro di Buti
In collaborazione con Mercadante Teatro Stabile di Napoli
I MINIMI DI ELMINA
ipotesi e pettegolezzi intorno alla trilogia fantastica
di Anna Maria Ortese
drammaturgia, regia, ideazione scenica
Giovanna Giuliani
musiche Daniele Sepe
con Giovanna Giuliani
luci Mario Amura
realizzazione scene e tecnica Valeria Foti
elementi di scena Mariagrazia Masini e CyopeKaf
Partendo dalla favola Il monaciello di Napoli di Anna Maria Ortese,
Giovanna Giuliani si immerge nelle suggestioni della trilogia fantastica
di Anna Maria Ortese (Liguana, Alonso e i visionari, Il cardillo
addolorato). Protagonista della vicenda è Elma, che in età
ormai matura ritrova un genietto di famiglia, lultimo scampolo di
naturalità, dimenticato o, addirittura, non veduto. È linvisibile,
appunto, perché più che piccolo: un minimo, che parla
un linguaggio e una melodia tutta confusa perchè ha
attraversato molti anni di storia: è nato con la rivoluzione francese,
e ha vissuto 700, 800 e 900, da cui raccatta il suo
spirito sovversivo, assai caotico per la verità, unamalgama
di motti dallaccento antico, via via più moderno, e vicino
ad una sublimazione a-politica e quasi new-age. La nostalgia per lo spirito
libertario e anarchico capace un tempo di deridere il mondo già
fatto degli adulti, percorre il racconto che del mondo smarrito di Elmina
restituisce ladulta, distratta e indifferente Elma. Quello a cui,
oggi, si sottopone Elma è unautoaccusa, in cui chiama il
pubblico a giudicarla, per le sue responsabilità di averlo dimenticato,
uccidendolo con lIndifferenza, la Grandezza, la Cecità.
Con il debutto de Iminimi di Elmina, Giovanna Giuliani, interprete, regista e autrice della pièce, conclude un percorso di ricerca sulluniverso di Anna Maria Ortese iniziato nel 2006 intorno a Il monaciello di Napoli.
GIOVANNA GIULIANI - attrice di teatro e cinema, ha lavorato con
i registi Mario Martone, Werner Was, Mimmo Calopresti, Andrea De Rosa,
Anton Milenin, Francesco Saponaro, Sandro Dionisio, Mariano Lamberti,
Gianluca Iodice con il quale vince il Premio Sacher doro
2001 quale Miglior attrice, per il cortometraggio La signorina
Holibet.
Nel mese di marzo 2009 uscirà in Francia il film di Jean Marie
Straub, Femmes entre elles (Le streghe), da Dialoghi
con Leucò di Pavese, di cui lattrice è la co-protagonista.
La Critica : Estratti Stampa
ENRICO FIORE Con la Ortese tra i minimi che fanno la
Storia
Mentre nel Ridotto del Mercadante ascoltavo I minimi di Elmina,
non ho pensato solo, comera ovvio, ad A.M. Ortese...ho pensato anche
ad Adorno, a Elsa Morante e a Wolf Biermann. Il filosofo e sociologo tedesco
mi è tornato in mente non tanto per lassonanza dei titoli
fra questi I minimi di Elmina e i suoi Minima Moralia,
quanto per la polemica da lui sviluppata contro lalienazione dellindividuo
nel mondo massificato di oggi. La Morante centra, perché,
come la Ortese, finì la vita in solitudine e ai minimi
appunto, ai ragazzini, affidò lutopia di salvare il mondo...e
infine, dello scomodo poeta e cantautore di Berlino Est che frequentava
Heine, Brecht e Villon ho ricordato i versi Può darsi
che speri / e che sia perduto da tempo / ma continuo a rivivere / il sogno
della Comune...Corde da patibolo, non a caso pendono tuttintorno
allo spazio scenico, che accumula ex voto, bandiere, croci e guarratelle.
E da una simile congerie di segni Giovanna Giuliani, molto brava e impegnata
anche sul piano della regia, estrae suggestioni capaci, come ho anticipato,
di condurre lo spettatore al di là della narrazione in sé,
nei territori più vasti dellanalisi ideologica e dellimpegno
politico. Ma senza che venga meno, mai, il tono per lappunto favolistico
dellinsieme: poiché giova non dimenticare ciò che
afferma il monaciello di Elmina: il mondo deve ritornare allaltezza
di noi minimi ....
GIOVANNI CHIANELLI La Giuliani va in scena con la follia
/ Applausi per Minimi di Elmina
...tanti i personaggi del bel racconto di Giovanna Giuliani, però
in scena cè una sola attrice. Per la Giuliani è fondamentale
la polifonia...Voci, luci, folletti invisibili eppure presenti. Partecipano
ad una storia che parte dagli scritti fiabeschi della Ortese per illuminare,
con un vortice di agganci e scarti, i temi paralleli della follia e della
sovversione. Le tre figure di Elma, Elmina (suo contraltare bambino) e
Minimo, il genietto di 300 anni e parola facile, sono interpretate senza
soluzione di continuità. La Giuliani è abile a cambiare
registro, con accelerazioni e pause...un saggio di versatilità
che rende efficacemente linsieme delle coscienze al lavoro...Cambia
di continuo assieme ai modi di rappresentazione dei personaggi, che si
presentano anche come marionette o scompaiono, coperti dal volgere di
spalle dellattrice. Della scena si apprezzano gli oggetti bizzarri
e soprattutto la parete stellare che si accende ad intermittenza. Frutto
di un lavoro corale di scenografi, musicisti, datoriluce e costumisti,
definiti legittimamente cast dalla regista-attrice. Che fa
linchino ai compagni immaginari, durante gli applausi, meritatissimi.
ANTONELLA CARLO - I minimi di Elmina, la storia di Napoli e
del Meridione
...accanto al Monaciello, grottesca creatura e marionetta da teatro
dei pupi,cè Elma, una donna delusa dalla vita, dagli uomini,
dalle relazioni con gli altri...In uno scenario surreale, in cui i vestiti
poggiati sul palco formano croci di stracci, la povera Elma, chiamata
sarcasticamente Elmina dal suo spettro, insegue fantasmi di
ordinaria follia. La donna apre armadi a specchio che svelano immagini
moltiplicate, si ferma pensosa accanto ad un tronco dalbero rinsecchito
dalla solitudine, si perde in discorsi deliranti e mastica ricordi difficili
da ingoiare...Elma traccia il cammino contorto di unidentità
sociale ed individuale alle prese con i minimi, frammenti
disordinati del caos interiore: così i poveri anticonformisti dellera
postmoderna vengono presentati come relitti di delusioni e sofferenze,
clochard abbandonati negli opulenti parchi cittadini. La lingua, a questo
punto, si trova a vestire un corpo sconfortato, confondendo italiano,
dialetto napoletano e francese: il dotto sistema comunicativo di Elmina
giunge da lontano e porta con sé particolari reminiscenze letterarie
e culturali. Le parole della scrittura, le parole graffianti della grande
Anna Maria Ortese, tracciano i sentieri della marginalità, ieri
come oggi, alla ricerca di coloro che il comune sentire definisce vinti
e superflui...Una intesa interpretazione di Giovanna Giuliani...per
una serrata piéce...
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