Associazione Teatro Buti - Fondazione Pontedera
Teatro
COCO
di Bernard Marie Koltès
traduzione Luca Scarlini
con Coco Elena Croce e Consuelo Giovanna Daddi
regia Alessio Pizzech
con Coco Giovanna Daddi e Consuelo Elena Croce
regia Dario Marconcini
scene e costumi Leontina Collaceto
COCO
Dopo lAmleto la nostra indagine sui testi teatrali di Koltès,
poco conosciuti e poco rappresentati continua.
Coco è lultimo che ha scritto tanto da non avere avuto il
tempo di finirlo; ci resta questo frammento che come tale ha tutto il
fascino dellincompiuta, come una sonata a cui manchino le ultime
note.
Ma cosa centra Koltès con Chanel, questa signora che con
le sue creazioni di moda ha segnato e cambiato la storia del costume del
900, oltre ad incrociare nel suo percorso e a divenirne amica artisti
come Picasso, Diaghilev, Cocteau, Artaud, Bresson, Stravinskji?
Cosa centra con quelli che sono stati i temi dominanti dei suoi
testi come lemarginazione, la perdita di identità, lo smarrimento,
dure contese ai confini del deserto o nelle periferie delle metropoli?
Qui non è quel mito che interessa a Koltès ma piuttosto
il suo disfacimento, la sua caduta, il suo degrado, il suo vaneggiare
prima della morte; è come nelle tragedie il tema della morte dei
re dove la solitudine terribile, pregna di memorie lontane e di sogni,
è la sola compagna sulla via del distacco da questa terra.
Questo testo così breve nasconde, oltre al conflitto servo/padrone,
oltre a ricordare un finale di partita dove la partita a scacchi è
persa in partenza, un grande scontro fra un mondo che finisce e che fa
pensare al mondo degli dei e alla sua caduta, ed un altro mondo che è
pronto a possedere quello spazio che sarà abbandonato con tutta
la crudeltà, animalità e anche fredda determinazione di
una nuova generazione senza memoria.
E questo accade in un dialogo ingannevolmente quotidiano, probabilmente
senza speranza e senza fede, ma non senza nobiltà.
Dario Marconcini
La pièce viene definita un testo rimasto in stato di progetto e
che porta una dedica a Coco Chanel Si dice che faccia parte dei tanti
progetti lasciati in sospeso da Koltes, di questo esistono 3 frammenti
che portano i titoli:
- Scena dolce
- Scena della cattiveria di Consuelo
- una terza scena senza titolo.
Tutte e tre le scene sono dialoghi tra Coco Chanel e la sua domestica
Consuelo. Nella scena dolce, Coco rimprovera a Consuelo di essere troppo
civetta, prima per il rossetto paragonato ad un barattolo di vernice,
poi per i tacchi, fanfara che annuncia l'arrivo di una donna. Consuelo
cerca di difendere i punti di forza delle donne. Alla fine nel secondo
frammento, lei gli chiede cosa può importarle, dato che Coco morirà,
Consuelo si ribella alla sua condizione di domestica e rifiuta di mettere
a posto qualsiasi cosa in casa dato che la padrona di casa è morente.
Nell'ultimo frammento senza titolo, Consuelo chiede alla sua padrona di
essere dolce con lei, le promette di non lasciarla fino alla sua morte
sempre più vicina. Potremmo concludere che sia sorprendente che
il 3° frammento sia il seguito dei primi due.
Alessio Pizzech
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